Ciao, domenica le previsioni danno una giornata veramente spettacolare
(vedere il sito www.3bmeteo.com come conferma...non sbagliano mai e
settimana scorsa hanno azzeccato al 100% le previsioni), sarebbe un
peccato sprecarla...che ne dite di una bella camminatina...magari un
p' più impegnativa di quella dell'altra volta... Vi metto sotto la
descrizione di dove mi piacerebbe andare: la meta è il lago Angeloga
/rifugio Chiavenna) sull'alpe Angeloga...sotto la descrizione :-)
Il rifugio Chiavenna è situato all'Alpe Angeloga, di fronte
all'omonimo lago e alla magnifica piramide del Pizzo Stella che domina
tutta la zona (vedi foto).
Primo Itinerario: da Fraciscio-Le Soste (segnavia C 3)
Con la statale 36 arriviamo fino a Campodolcino (m. 1071) dove
prendiamo a destra per Fracisco (m. 1341) e proseguiamo fino in
località Le Soste (m. 1440). Qui la strada termina e c'è spazio per
parcheggiare.
Ci incamminiamo su un'ampia mulattiera in salita e ben presto
superiamo l'ampio letto di un torrente in secca.
Dopo un tratto in piano riprendiamo a salire; alla nostra sinistra c'è
un bosco di larici e a destra il torrente Rabbiosa.
Più avanti, dopo una breve salita, raggiungiamo uno slargo; ora la
mulattiera si restringe e la pendenza aumenta.
Superiamo alcuni gradini di pietra e troviamo un cartello che indica
l'Alpe Angeloga davanti a noi.
Il percorso si restringe ulteriormente. Saliamo con alcuni tornantini
verso un monolite di roccia accanto al quale troviamo un crocefisso di
legno (m. 1600).
Continuiamo in salita, a volte agevolati da alcuni gradini di roccia.
Poi superiamo un torrente e, dopo un tratto quasi in piano,
riprendiamo a salire.
Il sentiero piega a sinistra (freccia rossa). Continuiamo seguendo i
segnavia (bandierine bianco-rosse e triangoli rossi).
Stiamo per affrontare la parte più faticosa; dovremo infatti risalire
la montagna davanti a noi, volgendo le spalle al torrente Rabbiosa.
In piano oltrepassiamo un torrente in secca e subito riprendiamo a
salire. Alla nostra destra già si vede la vetta del Pizzo Stella.
Percorriamo ancora pochi passi in piano, poi iniziamo a salire
ripidamente. La serie di corti tornanti è lunga e faticosa.
Passiamo accanto a una piccola cascata (m. 1870). Poi raggiungiamo una
targa che ricorda un giovane ventenne deceduto.
Una scalinata ci conduce verso un varco tra la roccia (m. 1915) dove
troviamo una piccola croce di ferro.
Continuiamo con un breve tratto in piano durante il quale superiamo
due rivoli d'acqua che scendono dalla montagna formando delle piccole
cascate.
Torniamo a salire e poi percorriamo pochi passi in piano avvicinandoci
ad un torrente. Raggiuntolo, riprendiamo a salire al suo fianco.
Troviamo una scritta in rosso che indica il rifugio Chiavenna a dieci minuti.
Seguendo il torrente entriamo in una valletta fra pareti rocciose. Il
sentiero ora è allagato da alcuni rivoli d'acqua.
Procediamo dapprima in leggera salita poi superiamo alcuni massi e
roccette abbastanza ripidamente.
La fatica ormai è terminata; davanti a noi ci sono i prati dell'Alpe Angeloga.
Aggirato un dosso sulla cui sommità un cippo ricorda i caduti delle
guerre, raggiungiamo il lago e il rifugio.
Tempo impiegato 2 ore. - Dislivello m. 604.
Secondo Itinerario: da Madesimo-Motta (segnavia C 10).
Da Madesimo saliamo a Motta (m. 1725), dove parcheggiamo nei pressi
dell'albergo Bucaneve.
Ci incamminiamo sul ripido versante prativo tra due skilift verso la
già visibile statua della Nostra Signora d'Europa.
Poi il sentiero piega a sinistra. Superata una staccionata,
raggiungiamo una fontana e ad alcune baite.
Qui troviamo una sterrata che si dirige verso Motta Alta e il lago Azzurro.
Optiamo per una deviazione per visitare la statua. Prendiamo quindi la
prima stradina sulla destra, passiamo sotto due skilift e la
raggiungiamo.
La statua, opera dello scultore Egidio Casagrande è in rame sbalzato,
laminata d'oro. E' alta m. 13.50 oltre a m. 6.50 di basamento.
Passando sotto il secondo skilift e attraversando un prato, ci
riportiamo sul nostro percorso.
Raggiuntolo, procediamo verso destra già in vista della magnifica
piramide del Pizzo Stella.
Oltre questo tratto in piano, riprendiamo a salire con vari tornantini.
Il sentiero diventa meno ripido e continua con tratti esposti, a
strapiombo sul fondovalle, contornando la Costa di Fortezza.
Torniamo poi a salire ripidamente fino a quota 2228.
Superiamo i resti di una funivia mai completata e iniziamo la discesa
verso la già visibile Alpe Angeloga.
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. +503-184
ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
al lago Nero (m. 2351) in ore 1
al passo Angeloga (m. 2391) in ore 1.15
al rifugio Baita del Capriolo (m. 1961) in ore 3
al bivacco Pian del Nido (m. 1945) in ore 1.40
al Pizzo Stella (m. 3163) in ore 4
al bivacco Chiara e Walter (m. 2660) in ore 4
Secondo me è più che e fattibile anzi se ne abbiamo voglia potremmo fare il secondo itinerario che è più corto e dividere la gita in dua parti,
chi vuole si ferma rifugio, che vuole invece prosegue un'altra oretta
e arriva al lago Nero!!!!!!!!!!
Che ne pensate???
Fatemi sapere....
Ciao e buona giornata
A.D.Friz